Saturday, October 30, 2010

L'ecumenismo uccide la carità: maomettani confermati nell'errore

di Elsa Franscini. - Quando si dice “perseverare è diabolico”. Per il terzo anno l'oratorio di Arnate, frazione di Gallarate (Va) viene messo a disposizione dei maomettani per il loro ramadan. Si tratta di un periodo di astinenza per modo di dire: per un mese gli islamici potranno mangiare, bere, divertirsi e fare sesso ma solo di notte. Di giorno dovranno dedicarsi anche alla preghiera e il parroco di Arnate, don Adriano Colombo, col placet del prevosto di Gallarate, mons. Franco Carnevali, si è prodigato, come già avviene da due anni, per ospitare i maomettani.

DEBOLEZZA. Gli eterni nemici della Cristianità, nonchè negatori della divinità di Cristo, avranno modo una volta di più di disprezzare questa debolezza che per loro è soltanto il frutto della “poca fede dei cristiani” nel loro credo. Così, in nome del falso ecumenismo che uccide la carità, verranno confermati nel loro errore, cioè incancreniti nel rifiuto di riconoscere la divinità di Colui che ha detto: "Io sono la via, la verità e la vita: non si va al Padre se non tramite me". E ai suoi: "Andate, battezzate e insegnate il Vangelo: chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato" (Marco 16,16). Le autorità locali, dal canto loro, vedranno vanificata la loro azione politica che, nel 2005, portò alla chiusura di uno stabile adibito a moschea.

PREOCCUPAZIONE. Quanto alla brava gente, in tanti si dicono scandalizzati e turbati da queste scelte fuorvianti, che finiscono con il porre sullo stesso piano la religione di Dio e quelle degli uomini, a cui si aggiunge poi una certa preoccupazione: “Tireremo un respiro di sollievo solo tra un mese, quando tutto ciò sarà finito”, spiega un professionista della zona. E qualcuno ricorda come si espresse il compianto vescovo di Como, mons. Alessandro Maggiolini, a proposito di quei padri somaschi che concessero ai maomettani la palestra del loro istituto scolastico per pregare: “Sono stati dei tonti – disse Maggiolini -. E coi reprobi si può anche discutere, ma coi tonti proprio no”.

http://www.ecclesiacatholica.it/ - 11 agosto 2010
Last Updated ( Saturday, 14 August 2010 17:44 )

La Cei dà i numeri: bruciare il Corano è da veri cristiani!

di Paola Galli. - Nella sceneggiata del Corano da bruciare ci mancava solo la Conferenza episcopale italiana a recitare la parte più comica: una difesa del Corano, che un predicatore Usa in cerca di pubblicità, tale Terry Jones, aveva promesso di bruciare simbolicamente. Quasi un atto dovuto per un cristiano (anche se Jones è una sorta di protestante) visto che il libro scritto da Maometto è una collezione di bestemmie contro la divinità di Cristo, spacciato per semplice profeta e persino impostore (ha mandato a morire in croce uno che gli somigliava!) e per la Madonna (non è affatto la Madre di Dio!). Assurdità a cui si aggiunge l'odio puro, con le prescrizione di uccidere i cristiani “appena possibile”.

ATTO SACRILEGO. Nefandezze che dovrebbero condannare questo libro, se non al rogo come usava in tempi più cattolici nella Chiesa (anch'essa più) cattolica, almeno al sequestro per i reati di istigazione all'odio religioso e al delitto che esso diffonde. Invece a difendere il Corano giungono zelanti coloro che dovrebbero difendere Cristo e la Cristianità. “Bruciare un libro è sempre un atto sacrilego. Non dobbiamo dimenticare che la prima cosa che fecero i nazisti, con la Notte dei cristalli, fu quella di bruciare i Talmud (che peraltro contengono anch'essi terribili offese a Gesù e alla Vergine, ndr), i libri dell'ebraismo”: questo lo sdegnato commento di monsignor Ambrogio Spreafico, presidente della commissione Cei per l'evangelizzazione dei popoli e il dialogo fra le Chiese nonchè vescovo di Frosinone.

PREOCCUPAZIONE FONDATA. L'unica cosa seria detta da mons. Spreafico è che il gesto esibizionistico di Jones “mette in pericolo la vita di centinaia di milioni di cristiani in tutto il mondo. Penso alle comunità cristiane dell'Iraq, del Pakistan o dell'Indonesia”. Questa preoccupazione fondata, non dovrebbe tuttavia indurre un vescovo cattolico a considerare un “sacrilegio” il rogo di un libro che offende quando di più sacro c'è nella religione di Dio. Ad uso della Cei e dei nostri lettori, ci permettiamo di riportare alcune delle, tante, amenità che si possono leggere nel Corano, prendendo spunto dall'edizione “moderata”, quella in versione italiana e diffusa nelle moschee d'Italia.

ECCO IL CORANO. “Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati” (IX, 29). “E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: "Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra il capo e collo, colpiteli su tutte le falangi! E ciò avvenne perché si erano separati da Allah e dal Suo Messaggero. Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi” (VIII, 12-17). “Quando incontrate i miscredenti, colpiteli al collo finché li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente” (LXVII,4). “Quando poi sono trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori (chi crede nella Santissima Trinità, ndr) ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso” (IX, 5). “La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso” (V, 33). “Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell'omicidio. Ma non attacateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti” (II, 191).

Nell'immagine: San Domenico ordina un rogo di libri eretici.

http://www.ecclesiacatholica.it/ - 10 settembre 2010
Last Updated ( Friday, 10 September 2010 22:16 )

Islamici e filo americani: in Pachistan stuprate e uccise le bambine cristiane

L'Agenzia vaticana Fides spezza il vergognoso silenzio internazionale sull'orrore quotidiano della repubblica coranica, e filo americana, del Pakistan: altre due bambine appartenenti alla piccola e perseguitata comunità cristiana sono state bestialmente seviziate da un branco di maomettani, una è morta. Mentre gli Usa intervengono per chiedere alla Svizzera di annullare l'esito del referendum popolare che proibisce la costruzione di nuovi minareti, in Pakistan la barbarie mussulmana continua incontrastata.

PERSECUZIONE PERMESSA. Ai pakistani, alleati degli Stati Uniti contro i talebani, viene permesso di perseguitare tranquillamente la minoranza cristiana: nel paese dove i cristiani sono cittadini di serie C rispetto ai mussulmani, al 2009 sono state rapite 1.198 ragazze, 1.052 uccise. Gli ultimi episodi a Rawalpindi e Faisalabad. Nella prima località una bambina di 12 anni, Lubna Masih, è stata sequestrata da 5 maomettani. Era nel negozio sotto casa a prendere il latte: l'hanno caricata a forza su un'auto sotto gli occhi dei passanti. La piccola chiedeva aiuto disperatamente, nessuno è intervenuto.

INDEMONIATI. Trasportata nei pressi di un cimitero di periferia, la 12enne è stata violentata per ore da un branco di mussulmani indemoniati, finchè è morta. Il suo corpicino è stato gettato su un cumulo di rifiuti. Il medesimo orrore è toccato a Kiran Nayyaz, tredicenne di Faisalabad: la credevano morta, invece si è salvata. E' rimasta incinta e la Chiesa cattolica locale la sta aiutando come può.

NESSUNA GIUSTIZIA. Le famiglie delle vittime vivono nel terrore e non possono sperare di avere giustizia: tutti questi episodi rimangono impuniti e i cristiani che osano denunciare dei mussulmani finiscono regolarmente in prigione per calunnia: davanti al magistrato la parola di un maomettano ha, per legge, più valore di quella del cristiano, anche se si tratta della vittima e del carnefice.

http://www.ecclesiacatholica.it/ - 14 ottobre 2010
Last Updated ( Sunday, 17 October 2010 14:39 )

Tettamanzi, islam e libertà religiosa

Basterebbe essere degli autentici cattolici per sentire il dovere di opporsi alle nuove moschee invocate come una necessità spirituale dall’ineffabile Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano. Tra i grandi meriti della Chiesa cattolica, infatti, v’è quello di aver difeso per 1500 anni le anime e i corpi del gregge di Cristo dai lupi di Maometto. Sin dagli albori della sua espansione, l’islam si è rivelato il nemico mortale della Cristianità. Ne ha fatto le spese tutta l’Africa del Nord, Terrasanta compresa, che era cristiana e venne sottomessa dai feroci invasori; ne subirono il tallone e la furia intere nazioni d’Europa, dalla Spagna alla Sicilia, e tutte le città adriatiche e mediterranee, soggette ad assalti, devastazioni, massacri e deportazioni in massa. Persino la basilica di san Pietro venne attaccata e depredata (era l’aprile 846) da un’incursione di arabi mussulmani. Nella loro sete di conquista, i maomettani giunsero sino a stringere d’assedio Vienna.

BALUARDO DELLA CRISTIANITA’. In tutte queste, e molte altre, circostanze la Chiesa cattolica si erse a baluardo della Cristianità, organizzando Sante Crociate, Leghe Sante e Riconquiste. Ci furono anche Pontefici, come l’ingiustamente vilipeso e dimenticato Giovanni X, sanguigno Papa romagnolo, che brandirono la spada e marciarono alla testa delle milizie cristiane per debellare le teste di ponte allestite dagli islamici nella Penisola. Altri infervorarono e benedirono le truppe, implorando e ottenendo dal Cielo vittorie miracolose, come san Pio V per la battaglia di Lepanto: nessun Papa, nessun vescovo, nessun santo, nessun prete rinunciò alla legittima difesa della Chiesa e delle anime.

CONVERTIRE IL SULTANO. Neppure san Francesco, suo malgrado diventato il simbolo di certo ecumenismo senza Verità, fece o disse mai qualcosa che in qualche modo possa giustificare l’attitudine collaborazionista di Tettamanzi sull’islam. Francesco partecipò alla quinta Crociata con il proposito di convertire il sultano d’Egitto Malik al Kamil, come risulta nella biografia del santo scritta da san Bonaventura ove si riporta la testimonianza di frate Illuminato, presente all’incontro. Il sultano tentò di mettere in difficoltà Francesco, lamentando l’attacco dei crociati: “Il vostro Dio ha insegnato nei suoi Vangeli che non si deve rendere male per male... Quanto più dunque i cristiani non devono invadere la nostra terra?”. Francesco replicò saldamente e senza complessi di colpa: “Non sembra che abbiate letto per intero il Vangelo di Cristo nostro Signore. Altrove dice infatti: se un tuo occhio ti scandalizza, cavalo e gettalo lontano da te... Con il che ci volle insegnare che dobbiamo sradicare completamente... un uomo per quanto caro o vicino, anche se ci fosse caro come un occhio della testa, che cerchi di toglierci dalla fede e dall’amore del nostro Dio. Per questo – concluse Francesco - i cristiani giustamente attaccano voi e la terra che avete occupato, perché bestemmiate il nome di Cristo e allontanate dal suo culto quelli che potete. Se pero voleste conoscere il creatore e redentore, confessarlo e adorarlo, vi amerebbero come loro stessi”. Parole sante, praticamente un sunto della dottrina cattolica nei confronti dell’islam; allo stesso modo la sacrosanta premura della Chiesa è sempre stata quella di privilegiare il bene delle anime e della comunità rispetto ai pretesi “diritti civili”.

FEDE SMARRITA. Il cardinale Tettamanzi, invece, si fa promotore di una propagazione dell’islam sotto la Madonnina, e proprio mentre si scopre che alcuni seguaci di Maometto stavano preparando una strage nel Duomo e attentati a caserme e obiettivi civili. Per questo la Lega lo ha attaccato con toni fortissimi, parlando anche di Chiesa che smarrisce la fede. A nostro avviso, pur essendo evidenti gli errori di certi ecclesiastici (almeno rispetto a quanto insegnato per duemila anni dalla sacra Istituzione fondata da Cristo), il vero problema è che tanto la Chiesa (pur con encomiabili eccezioni) quanto la politica sono afflitte da certi “malanni di stagione”. Il nodo cruciale di questo tempo prende il nome di libertà religiosa. Anche nel Carroccio si fatica a trovare qualcuno che consideri necessario ripensare l’intoccabile principio. Ma in tal caso diventa arduo sostenere che la libertà di religione, quindi anche di costruire luoghi di culto, valga per tutti (satanisti compresi) tranne che per gli islamici.

ORTODOSSIA CATTOLICA. Dal punto di vista dottrinale, l’affermazione del principio della libertà religiosa è piuttosto recente. Lo ha sancito per la prima volta il Concilio Vaticano II, producendo non poco scandalo e rimostranze tra i cattolici maggiormente consapevoli. Lo stesso cardinale Alfredo Ottaviani, all’epoca prefetto del Sant’Uffizio e dunque tutore dell’ortodossia cattolica, si oppose fermamente (sebbene senza successo) a questo inaudito cambiamento, bollandolo come una specie di eresia. Le motivazioni del rifiuto sono evidenti anche all’occhio del profano: ciò di cui vi è libertà, risulta intrinsecamente legittimo; invece davanti a Dio non vi sarebbe legittimità alcuna, bensì grave colpa, nel professare il rifiuto della Parola divina: “Chi crede nel Vangelo e sarà battezzato si salverà, chi non crede e non sarà battezzato sarà condannato”, ammonì Cristo. Tuttavia, non avrebbe alcun merito una fede imposta. Così, ricordava il cardinale Ottaviani, la Chiesa, per Duemila anni, ha sempre parlato di “tolleranza religiosa”, ma mai di “libertà religiosa”. A differenza della libertà, che è oggettiva, la tolleranza può essere relativa, consentendo anche opportune e motivate restrizioni della stessa libertà. Allora, affermato questo principio, avrebbe un senso anche porre l’alt alla costruzione di moschee, perché la tolleranza viene sempre meno di fronte al pericolo.

http://www.ecclesiacatholica.it/ - written by Julio Ferrari - Last Updated ( Friday, 23 January 2009 11:51 )

Tuesday, August 31, 2010

The Quran and the Holy Trinity - Islam’s Mistaken Views of Basic Christian Doctrines

By Sam Shamoun

Introduction

As the readers may already know, a cursory reading of the Islamic scripture shows that the author of the Quran distorted or was grossly mistaken about the beliefs of Jews and Christians. For example, the author accuses Christians of holding certain theological and christological beliefs that do not correspond to the facts. The Quran erroneously assumes and condemns Christians for believing in three gods consisting of the Father, Mary his wife, and Jesus their offspring. Thus, the Quran erroneously assumes that the implication of Christian beliefs is that God acquired a son through procreation, that God and Mary had sexual relations in order to have Jesus their Son (God forbid such horrendous blasphemy!).

These distortions of biblical teaching and historic Christian beliefs are well known and often commented on by Christian writers, evangelists, apologists, polemicists, scholars etc. They are even admitted by secular writers and sources.

One such writer was the late Christian scholar and Islamicist E.M. Wherry, who commented on the Quran’s distortion of the doctrine of the Holy Trinity in his A Comprehensive Commentary of the Quran. In reference to Sura 4:169[171] Wherry wrote:

Say not... three, "Namely, God, Jesus, Mary. For the Eastern writers mention a sect of Christians which held the Trinity to be composed of those three; but it is allowed that this heresy has been long since extinct (Elmacin, p. 227). The passage, however, is equally levelled against the Holy Trinity, according to the doctrine of the orthodox Christians, who, as Al Baidhawi acknowledges, believe the divine nature to consist of three persons, the Father, the Son, and the Holy Ghost; by the Father, understanding God's essence; by the Son, his knowledge; and by the Holy Ghost, his life." - Sale.

See also Prelim. Disc., p. 64.

The commentators Baidhawi, Jalaluddin, and Yahya agree in interpreting the three to mean "God, Jesus, and Mary," in the relation of Father, Mother, and Son. This misrepresentation of the Scripture doctrine again stamps the Qur'an as a fabrication, and furnishes the evidence of its being such on the ground of its own claims. The history of the Church, as well as the Bible, proves the statement of the text, as interpreted by authoritative commentators, to be false; for even granting that some obscure Christian sect did hold such a doctrine of the Trinity (of which statement we have yet to learn the truth), yet the spirit of Muhammad's inspiration represents it as the faith of the Christians generally. In almost every case where the Qur'an refers to the Christian faith, it is to inveigh against the idea that God has a son. See chap. ix. 31, xix. 31, xliii. 59. (Source)

Christian author and apologist Dr. Robert A. Morey noted that:

The Quran contains many errors about what Christians believe and practice.

One of the most significant is that the Quran misrepresents the Christian doctrine of the Trinity.

Muhammad mistakenly thought that Christians worshiped three gods: the Father, the Mother (Mary), and the Son (Jesus), (Sura 5:73-75,116).

As Richard Bell pointed out:

[Muhammad] never understood the doctrine of the Trinity.

Encyclopedia Britannica states:

[There are] mistaken concepts of the Trinity in the Quran.

… In reality, Christians believe only in one God who is in three persons: the Father, the Son, and the Holy Spirit. They do not believe that Mary is a part of the Trinity.

Even the Concise Dictionary of Islam admits:

In some cases the "material" which forms the substance of Quranic narrative, details of the creeds of Christianity and Judaism for example, does not correspond to those religion’s own understanding of their beliefs. This could be said, for example, of the notion of the Trinity found in the Quran, the story of Satan’s refusal to bow down to Adam, the Docetist view of the crucifixion, all of which can be traced to the dogmas of Gnostic sects, which are heretical in relationship to orthodox Christianity and Judaism. The Trinity "seen" in the Quran is not the Trinity of the Apostles Creed, or of the Nicene Creed. (Morey, The Islamic Invasion: Confronting the World’s Fastest Growing Religion [Harvest House Publishers, Eugene, Oregon 1992], pp. 152-153)

Noted Protestant Church historian and Patristic expert Philip Schaff wrote regarding Muhammad’s mistaken views:

In rude misconception or wilful perversion, Mohammed seems to have understood the Christian doctrine of the trinity to be a trinity of Father, Mary, and Jesus. The Holy Spirit is identified with Gabriel. "God is only one God! Far be it from his glory that he should have a son!" Sura 4, ver. 169; comp. 5, ver. 77. The designation and worship of Mary as "the mother of God" may have occasioned this strange mistake. There was in Arabia in the fourth century a sect of fanatical women called Collyridians (Kollurivde"), who rendered divine worship to Mary. Epiphanius, Haer. 79. (Schaff, History of the Christian Church, Volume IV, Chapter III, "Mohammedanism in its Relation to Christianity", fn. 188; source)

Another Christian Islamicist named Richard Bell stated:

On the other hand, there are considerable differences between the Qur’an and the New Testament. It should be noted, however, that so far as the actual statements of the Qur’an are concerned, the differences are not so great as they are sometimes supposed to be. Modern scholars, Christian and Muslim, tend to read later controversies into the wording of the Qur’an. Thus the rejection of the doctrine that 'God is one of three' [5.73/7] is usually taken to be a denial of the Christian doctrine of the Trinity; yet strictly speaking what is rejected is a doctrine of tritheism which orthodox Christianity also rejects. Similarly the rejection of the fatherhood of God the Father and the sonship of God the Son is strictly speaking a rejection of fatherhood and sonship in a physical sense; and this Christianity would also reject. The Virgin Birth is taught [19.16-33/4], but is interpreted simply as a miracle. The denial that Jesus died on the cross [4.157/6-159/7] is primarily a denial that the crucifixion was a Jewish victory; but, in line with the absence of the conception of sacrifice, it means that the Qur’an never speaks of the atonement or saving work of Jesus. (Bell’s Introduction to the Quran, revised by Montgomery Watt, Chapter 9, "The Doctrines of the Qur’an"; source; underline emphasis ours)

Source: Answering-Islam.org